Il diavolo e l’acquasanta

di Marco Ticozzi

Grazia Cucco è bravissima.

Affermazione apodittica che par troppo semplice, ma davanti alla moltitudine di abilità, emozioni, ispirazioni e storie che animano Grazia,  questo sembra il giusto incipit e allo stesso tempo la conclusione di ogni viaggio che l’osservatore fa in ogni sua opera. 

E la moltitudine di Grazia vuol dire contraddizione, gioco, dramma, ironia, purezza e trasgressione.

Grazia potrebbe essere allo stesso tempo Puck nel “Sogno di una notte di mezza estate” e Shakespeare stesso quando trasforma gli uomini in animali, la regina delle fate della grande illustrazione inglese o, ancora, un dispettoso Kafka che al contrario tramuta gli insetti in umani, crudeli e addolorati, vittime e carnefici, devoti e dissacranti.

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Preciso non significa “vero”

di Elisa Eutizi

Preciso non significa vero

Le immagini marginali inducono sovente al sorriso, ma per fini di edificazione … Per ogni virtù e per ogni peccato c’è un esempio tratto dai bestiari, e gli animali si fanno esempio del mondo umano.

Umberto Eco

Da queste parole, pronunciate in uno sperduto convento benedettino che di lì a poco sarebbe divenuto teatro di misteriosi e poi tragici eventi, emerge una descrizione così precisa dei quadri di Grazia Cucco da pensare che Umberto Eco avesse visto le sue opere.

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